Eretta nell'anno 1936, la chiesa di S. Maria delle Grazie presenta un impianto rettangolare a navata unica, sviluppato e modulato sui rapporti geometrici e simbolici dell'architettura classica.
IL FRONTE PRINCIPALE
Il portone d'ingresso, ligneo,è affiancato da alte paraste di ordine Composito e sormontato da una trabeazione e un timpano spezzato al centro da una apertura monofora a sesto ribassato.
Il tutto è racchiuso in un secondo ordine di paraste più alte che delimitano il prospetto reggendo la trabeazione, che reca al posto del fregio la scritta "AVE- MARIA- GRATIA- PLENA", e il timpano sormontato dalla croce.
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LA NAVATA
L'ordine architettonico Composito domina anche l'interno, modulando gli spazi con paraste tra le quali sono situati altari e edicole.
Sollevando lo sguardo si nota la doppia altezza della navata, delineata da una cornice al di sopra della quale vi sono aperture monofore a tutto sesto.
In fondo alla navata, soppalcato, vi è il Cantorium. A questo si accede mediante una scala a chiocciola a vista in ferro battuto.
Il soffitto si presenta ripartito a cassettoni, ognuno decorato con rosoni in stucco di pregevole fattura. Questi sono posti a nascondere la struttura a capriate lignee del tetto, ricoperto esternamente da coppi siciliani.
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IL PRESBITERIO
Le pareti lisce, scarne di decorazioni, esaltano la verticalità dell' ambiente, alla ricerca dell'avvicinamento dell'uomo al Divino.
Rivolto verso l'assemblea, addossato alla parete sud è l'altare.
Realizzato in marmi policromi, originariamente dedicato al Cristo Crocifisso, come dimostra il paliotto con l'effige della corona di spine e dei tre chiodi.
Oggi è sormontato da un'edicola, che accoglie la statua della Madonna, decorata a stucchi e affiancata da quattro colonne che reggono due putti e una ricca trabeazione.
Di fronte all'altare vi è la mensa e, poco oltre, l'ambone realizzati in marmo bianco e di recente fattura.
L'edificazione è opera di maestranze che hanno avuto la capacità di fondere la tradizione Siciliana, forgiata nei secoli delle numerose dominazioni, con gli influssi dell'architettura moderna. Forme semplici e composte descrivono la potenza della massa muraria, negata dagli elementi classicheggianti che modulando i volumi le conferiscono leggerezza.
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